Il 31 dicembre 2019 il coronavirus fa la sua prima comparsa in Cina, dando il via a quella che nel giro di poche settimane è diventata una pandemia, dilagando in tutto il mondo.
Ora sembra che tutti i problemi del mondo ruotino intorno a questo minuscolo agglomerato di RNA e proteine. Il mondo sembra essersi completamente dimenticato della tremenda avversione per la plastica, identificata anzitempo come il grande nemico del XXI secolo.
Sì, Sì e ancora Sì, perché oggi la plastica serve. Oggi più che mai serve avere a disposizione tamponi monouso per effettuare test diagnostici, pipette monouso per spostare i liquidi contenenti le soluzioni con il virus, provette monouso per effettuare i test di isolamento, piastre monouso per effettuare colture per capire come il virus si comporta. Molto più semplicemente sono state utilizzate e servono tuttora milioni di guanti, mascherine, dispositivi medici che DEVONO essere in plastica. Perché se così non fosse le persone correrebbero dei rischi che non siamo disposti a correre. Non più, non oggi che un virus ci ha fatto capire che demonizzare un materiale INDISPENSABILE per la nostra sicurezza non ha alcun senso.
Ricordiamoci sempre che non è la plastica in sé ad essere dannosa, non è la plastica che decide di disperdersi in mare, di finire nella pancia di una balena, di arenarsi su una spiaggia caraibica a “prendere il sole”. Siamo noi gli unici responsabili di ciò che accade all’ambiente per colpa della plastica. Temakrom è da sempre impegnata nell’insegnamento del corretto utilizzo di questo materiale, del suo corretto smaltimento e riciclo.
Solo così saremo promotori di uno stile di vita virtuoso e sicuro.
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